Occorrono meno di 7 secondi perché un utente maturi su Google la propria impressione in merito a un determinato prodotto, a un servizio o a un altro utente. Se fino a poche decine di anni fa, infatti, il passato restava nel passato, oggi il passato lascia una traccia nel presente e tutti i contenuti associati alla parola inserita nella barra di ricerca su Google, che siano pubblicati da noi o da terze parti, restano e si sedimentano sul web.
In un mondo sempre più digitale e iperconnesso, difatti, si è fatto strada un nuovo concetto di “consumatore moderno” che le aziende non possono certamente ignorare: è ormai aumentata la sensibilità delle persone verso le tematiche di rilevanza sociale, politica ed economica e i brand che desiderano stare al passo coi tempi devono proporsi sul mercato facendo leva sui propri valori e ponendo una particolare attenzione alle ripercussioni sociali di tutte le proprie azioni.
Il ruolo di Internet e dei Social Network, in questo caso, funge da lente di ingrandimento e riesce a far sì che le iniziative aziendali di tutte le imprese siano facilmente tracciabili e giudicabili, dando agli utenti la possibilità di costruirsi un’opinione di un marchio in base alle informazioni trovate sul web.
Specialmente sui Social, infatti, tutti possono pubblicare in modo autonomo recensioni e commenti, positivi o negativi che siano, riportando le proprie valutazioni ed esperienze sui prodotti o sull’azienda stessa, contribuendo, potenzialmente, in un’accezione positiva, ad aumentare la web reputation. Un’arma a doppio taglio che, così come potrebbe costituire una grande opportunità per le imprese, potrebbe anche trasformare una piccola incomprensione in una vera e propria bufera mediatica e crisi.
Che cosa si intende per web reputation
Ma cos’è la web reputation? La web reputation è il risultato di tutte le informazioni su un utente o un brand che è possibile reperire online. Questo comprende sia le piattaforme gestite direttamente da noi, come siti internet e profili social, ma anche tutto il materiale che ci riguarda, ma sul quale non abbiamo controllo, come ad esempio gli articoli di giornali o i contenuti generati da altri utenti.
Perché è importante la web reputation
Specialmente per i brand, monitorare e gestire la propria digital footprint è un elemento sempre più critico, ma fondamentale: la web reputation, infatti, può diventare un problema anche per quelle aziende che non hanno una presenza online, non avendo avviato un percorso di comunicazione digitale istituzionale strutturato. Se non saranno loro a raccontare la propria storia, saranno gli altri a farlo e i risultati potrebbero essere tutt’altro che positivi.
Come tutelare la web reputation dell’azienda
Per quanto riguarda la gestione, la costruzione e la tutela della reputazione online di aziende, brand, istituzioni e figure di rilievo pubblico, è possibile identificare alcune best practice per una web reputation solida e di successo:
- L’importanza del monitoraggio: il monitoraggio costante di tutte le conversazioni online in riferimento all’azienda permette l’ascolto della rete e la rielaborazione dei dati e delle informazioni ricavate, in modo tale da riuscire a stabilire una migliore gestione e ottimizzazione delle proprie scelte di business, tenendo alto il livello di attenzione al fine di mettersi al riparo da situazioni spiacevoli;
- Definire in anticipo e con precisione le modalità di intervento al verificarsi di criticità: grazie alla pianificazione e alla chiarezza degli step da seguire, si ottimizza il work flow operativo, evitando errori e rallentamenti;
- Comunicare online i propri punti di forza e i valori in cui si crede, di fatto, valorizza il brand e consente di consolidare l’immagine aziendale, arrivando agli utenti in maniera vera e sincera.
Come migliorare la web reputation aziendale
Ma cosa può fare un’azienda che riscontra problemi con la propria web reputation? È possibile procedere nella direzione di una web reputation sentiment analysis / web reputation check. Il primo passo è analizzare la composizione della propria digital footprint. Compiuto questo passaggio bisogna passare all’azione, iniziando a gestire eventuali contenuti negativi. Le strade percorribili sono due: la prima è richiedere a Google la deindicizzazione o la rimozione dei risultati, facendo leva sul diritto all’oblio.
La seconda invece è intraprendere un percorso di content flooding, cioè invadere la SERP con contenuti positivi così da andare diluire quelli negativi.
Ovviamente, se si decide per questa opzione, è necessario sviluppare una content strategy efficace che preveda l’ottimizzazione in ottica SEO dei siti e dei canali social di proprietà e la definizione di un piano editoriale che sia rilevante, coerente e che comprenda anche la realizzazione di video.
È opportuno, inoltre, sviluppare una strategia di media relations per ottenere una copertura positiva su testate ben indicizzate e, se tutto questo non dovesse bastare, allora si può ricorrere ad un’attività di link earning, che consente, grazie a contenuti di alta qualità, di guadagnare link e/o menzioni da parte di altri siti web in modo naturale e spontaneo.
Chris Anderson, giornalista statunitense, affermò nel 2007 che “Il tuo brand non è la definizione che ne dai tu, ma quella che gli attribuisce Google”. In merito alla propria presenza online, infatti, bisogna sempre tenere a mente che Google non dimentica e che tutto quello che facciamo e postiamo verrà conservato dalla sua memoria: è perciò fondamentale procedere con buon senso e cautela.
Dopo aver spiegato nel dettaglio i passi per costruire, gestire e migliorare la propria web reputation, però, è giusto sottolineare quanto godere di una buona reputazione online costituisca un vantaggio effettivo per le società, tanto da tradursi in un incremento dei profitti e delle performance, nonché in una posizione di vantaggio rispetto ai competitor: stiamo parlando di un vero e proprio asset aziendale che le imprese moderne non possono e non devono più sottovalutare.
categorie: Digital